SCADENZA prorogata il 22/12/2014
Piano d'azione Coesione
‘Servizi di cura all'infanzia e agli anziani non autosufficienti’ è un programma nazionale che si colloca nell'ambito del Piano d'azione Coesione (PAC).
E’ di competenza del ministro per la Coesione Territoriale ed è stato avviato, d'intesa con la Commissione europea, per accelerare l'attuazione di programmi finalizzati a favorire la coesione tra le regioni dell'Unione europea riducendo le disparità esistenti.
Il Programma nazionale
Ha una durata triennale, dal 2013 al 2015, che è stata prorogata al 2017.
La sua attuazione è stata affidata al ministero dell'Interno, individuato quale autorità di gestione responsabile.
Le risorse stanziate sono destinate alle 4 regioni ricomprese nell'obiettivo europeo “Convergenza”: Calabria, Campania, Puglia, Sicilia.
La strategia che contraddistingue il programma è quella di mettere in campo un intervento aggiuntivo rispetto alle risorse già disponibili.
Di conseguenza, i beneficiari naturali del programma sono i comuni, perché soggetti responsabili dell'erogazione dei servizi di cura sul territorio.
Essi potranno avere accesso alle risorse una volta soddisfatti i requisiti organizzativi e progettuali richiesti dai piani territoriali di riparto.
L'obiettivo posto è quello di potenziare nei territori ricompresi nelle 4 regioni l’offerta dei servizi all'infanzia (0-3 anni) e gli anziani non autosufficienti (over 65), riducendo l’attuale divario offerta rispetto al resto del Paese.
La dotazione finanziaria è di 730 milioni, di cui 400 per i servizi di cura all'infanzia e 330 agli anziani non autosufficienti.
Le risorse saranno ripartite secondo piani regionali di intervento.
Con questa scelta si vuole favorire la presentazione e l’attuazione di progetti differenziati in relazione alle diverse normative regionali e alle diverse realtà territoriali.
I risultati attesi per i due ambiti di intervento sono i seguenti:
1) servizi all'infanzia:
a) aumento strutturale dell’offerta di servizi (asili nido pubblici o convenzionati; servizi integrativi e innovativi);
b) estensione della copertura territoriale e sostegno alla gestione delle strutture;
c) sostegno alla domanda e accelerazione dell’entrata in funzione delle nuove strutture;
d) miglioramento della qualità e della gestione dei servizi socio educativi.
2) servizi agli anziani non autosufficienti:
a) aumento del numero di anziani in assistenza domiciliare;
b) aumento e qualificazione dell’offerta di servizi residenziali e semiresidenziali;
c) miglioramento delle competenze di manager, operatori professionali e assistenti familiari;
d) sperimentazione di protocolli innovativi di presa in carico personalizzata dell’anziano socialmente “fragile”