Ancora una volta il buon nome di Acate e degli acatesi è impunemente sacrificato sull’altare di falsi scoop, cui non riesce proprio a rinunciare chi pratica lo squallido sport delle fake news, costruendo scandali inesistenti, buoni solo a suscitare clamori e aizzare indignazioni e proteste, spacciandosi come paladino di chissà quali virtù. E tutto ciò anche a costo di deformare realtà ben note a tutti, come quella del cavallo sorteggiato nella lotteria di San Vincenzo.
Infatti, tutti san bene che il cavallo, per le forti ed antiche passioni equestri di Acate, che si rinnovano nella festa del Santo protettore, non è un semplice oggetto con cui si premia, ma è il simbolo stesso della festa e della passione in essa vissuta; per cui, da sempre e naturalmente, è spontaneo associare la gioia della vincita a tale simbolo della stessa festa, che tutti ammirano e amano.
Solo se si è in malafede si può misconoscere questa realtà e questa tradizione, che fa parte della cultura di Acate, nota e apprezzata ben oltre i suoi confini.
Anche per questo, è assurdo e immorale rimestare nel torbido, associando la celebrazione del nobile animale, attuata individuandolo come premio più ambito, a un’ipotesi di maltrattamento e finanche al triste atto di cronaca del povero pony trucidato, che l’Amministrazione e l’intera comunità acatese hanno subito condannato.
Quindi, nonostante certe torbide dietrologie, è chiaro che le intenzioni e gli scopi sono nobili e legittimi, che non è violata alcuna norma, e che non si può minimamente supporre nessun tipo di maltrattamento del cavallo messo in palio, il quale è tenuto nella stessa azienda dove è nato ed allevato e che, se non fosse stato comprato dal comitato per i festeggiamenti di San Vincenzo, sarebbe stato acquistato da qualcuno altro, per altri fini su cui nessuno avrebbe certo interferito.
E allora perché non può trattarsi di una lotteria, visto che non c’è una legge che lo vieti, tant’è che il Ministero delle Finanze, autorità competente in merito, ha autorizzato tale premio.
E perché è necessario strumentalizzare una lunga tradizione di Acate, nella quale, a conferma della sana passione degli acatesi, il vincitore della lotteria ha sempre deciso se tenere il premio – avendone la possibilità e l’intenzione - o se lasciarlo nell’azienda in cui vive ricevendone l’equivalente in denaro.
E proprio per scongiurare ogni tipo di strumentalizzazione, l’Associazione Acate Futura, organizzatrice della lotteria di San Vincenzo, concorda con l’Amministrazione comunale dell’opportunità che, pur mantenendo il cavallo come simbolo della festa, al vincitore della lotteria sia corrisposto solo l’equivalente in denaro del suo valore.
Perciò il sincero invito è quello di abbassare i toni ed evitare polemiche gratuite e deleterie, buone solo a falsare e danneggiare l’immagine di un’intera comunità, che specie in un contesto mediatico allargato non è facile poi risanare.
Ricordando che, l’unico obiettivo dovrebbe essere solo quello di consentire a tutti di vivere la festa come momento di serena gioia condivisa, in cui godere delle proprie sane tradizioni, senza che queste siano compromesse dalle solite voglie di protagonismo di qualcuno, ipocritamente dissimulate dalle solite millantate valide intenzioni.
Il Sindaco
Dott. Giovanni Di Natale